La "pragmatica" di Kant.

Andrea Potestà

La "pragmatica" di Kant.

Saperi al confine tra antropologia e criticismo

Edizione a stampa

19,50

Pagine: 128

ISBN: 9788846455758

Edizione: 1a edizione 2004

Codice editore: 495.157

Disponibilità: Esaurito

Qual è lo statuto filosofico dell'antropologia di Kant? È possibile assegnarle un valore definitivo all'interno dell'architettonica kantiana? Kant vi si dedicò per più di vent'anni, durante la sua produzione matura, ma non giunse mai a definirne univocamente la spaziatura nel complesso dei saperi e a dichiarare nitidamente il registro filosofico attraverso cui avvicinarla. Da un lato, infatti, essa appare essere relegata a mera dottrina empirica, dall'altro sembra invece dover ricoprire un ruolo determinante e, persino, "riassuntivo" nei confronti della specificità delle domande filosofiche propriamente dette, quelle che aprono all'orizzonte trascendentale dei saperi kantiani. L'antropologia si disegna nel mezzo di questa alternativa: non è mai un sapere del tutto empirico, né mai del tutto trascendentale, ma si afferma sempre più come una "pragmatica", come una "antropologia filosofica", cui come tale si possa ricondurre il senso dell'operare filosofico tout court , nella forma di una partecipazione non conoscitiva alla conoscenza.

Di questo "spazio di mezzo" si occupa il presente saggio, che nei suoi tre capitoli si propone, da un lato, di effettuare un'analisi dei punti di contatto dei domini propri della filosofia trascendentale e della disciplina antropologica e, dall'altro, di comprendere la reale complessità teorica in cui si imbatte Kant allorché cerca di definire positivamente uno spazio architettonico per essa. Il percorso si volge poi a comprendere l'apertura ermeneutica che lo sguardo d'insieme antropologico permette: l'uomo dell'antropologia è concepito a partire dal punto di vista del suo costitutivo abitare il mondo, sguardo, questo, proprio di una posizione non "scolastico-conoscitiva", ma "cosmico-sapienziale", in grado di ricostruire la figura dell'uomo nel suo pragmatico ed originario rapportarsi al mondo.

Nella cornice di queste riflessioni, senza un effettivo sfondo architettonico, eppure in qualche senso fondanti il loro stesso orizzonte, il presente saggio aggiunge, alla vastità e meticolosità dei riferimenti testuali di Kant, la radicalità dell'interpretazione dell'antropologia.

Andrea Potestà (Milano 1975) si è laureato in Filosofia teoretica presso l'Università degli Studi di Milano. Attualmente è dottorando di ricerca in Filosofia presso l'Università degli Studi di Parma e presso l'Université Marc Bloch di Strasburgo e collabora presso la cattedra di Filosofia teoretica II dell'Università degli Studi di Milano.


Carlo Sini , Prefazione
Premessa
Sigle e abbreviazioni
Filosofia e antropologia
(Il livello cosmico della speculazione kantiana; La circolarità nella fondazione filosofica del criticismo; L'antropologia come prolungamento del criticismo)
Empirico e trascendentale: verso la "pragmatica"
(La molteplicità della forma dell'antropologia; L'unità di contenuto dell'antropologia; La pragmatica come destinazione della conoscenza)
Saperi al confine: la natura umana
(La pragmatica del mondo; L'essere personale e la dimensione esistenziale; Coda: che cosa ha da dire l'antropologia kantiana)

Contributi: Carlo Sini

Collana: Filosofia

Argomenti: Storia della filosofia moderna - Ermeneutica

Livello: Studi, ricerche

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